La risoluzione della crisi climatica mondiale ha, inevitabilmente, riportato in auge l’acceso dibattito sull’energia nucleare che, da tempo immemore ormai, divide le persone tra chi sostiene che sia una fonte pulita e chi ne parla come qualcosa di rischioso dal potenziale catastrofico. I gas a effetto serra sono in costante aumento e, pare chiaro che si necessiti di una riduzione dell’emissione di essi, rapida e forte per contrastare l’impatto ambientale. Le fonti rinnovabili stanno prendendo sempre più piede in Italia e nel mondo, ma stando alle indagini degli esperti, questo potrebbe non bastare. Ritornano in pista, dunque, i favorevoli al nucleare che propongono il rilancio delle centrali nella transizione energetica.

I vantaggi dell’energia nucleare

L’argomentazione principale portata avanti dai pro al nucleare è l’assenza di emissioni serra e inquinanti. Ovviamente, questo è vero solo guardando alle emissioni diretta. A dirla tutta, il ciclo di vita del combustibile e della centrale prevede un utilizzo intensivo di combustibili fossili. Inoltre, la differenziazione del mix energetico e lo svincolarsi per motivi geopolitici dai combustibili fossili è un altro importante punto a favore del nucleare, anche se i costi di smantellamento, quelli indiretti della gestione della sicurezza e delle storie, toccano cifre particolarmente ingenti.

I contro di questa fonte di energia

L’energia nucleare presenta molti pro, ma i rischi di questa fonte di energia rappresentano una materia considerevole che, negli anni, ha impedito lo sviluppo a tappeto delle centrali come si pensava negli anni ’60. Il primo problema che sovviene spontaneo pensare quando si riflette sul nucleare è proprio il rischio catastrofico di incidenti che, però, con le moderne tecnologie, si è abbassato drasticamente. Pensando all’Italia, però, un incidente nucleare renderebbe inabitabili moltissime zone popolate, compromettendo l’economia a livelli esponenziali. Altro problema considerevole del nucleare è quello dei rifiuti radioattivi e del loro smaltimento.